Family day again
Uno del partito che supporta il sacro valore della famiglia beccato in atteggiamenti poco coerenti.
Dice di volersi dimettere. Lo fara' per poi ritrattare, come il celebre Gustavo Selva?
Uno del partito che supporta il sacro valore della famiglia beccato in atteggiamenti poco coerenti.
Dice di volersi dimettere. Lo fara' per poi ritrattare, come il celebre Gustavo Selva?
Bando di Concorso di Inchiostro a Volontà – IV edizione
Iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione A.C.E.R.S.A.T. dell’Università di Pavia, nell’ambito del programma per la promozione delle iniziative culturali e ricreative degli studenti
1 “Inchiostro, il giornale degli studenti dell’Università di Pavia”, con il patrocinio del Comune di Pavia, dell’Amministrazione Provinciale di Pavia e dell’Associazione Docenti e Ricercatori Ateneo Ticinese, indice la IV edizione del concorso “Inchiostro a Volontà”, articolato in due sezioni: racconti e fotografie.
2 Il tema proposto è “Tracce sui muri”. Ogni racconto e ogni fotografia devono essere ispirati da una scritta trovata su strutture dell’Ateneo Pavese (epigrafi, annunci, scritte sui banchi, tag ecc.).
3 Il concorso è aperto a studenti, dottorandi, specializzandi, iscritti alle SILSIS, ricercatori, docenti, personale tecnico amministrativo dell’Università di Pavia e laureati presso l’Università di Pavia negli ultimi 10 anni (dal 1997 al 2007). Il concorso è aperto anche a studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori della provincia di Pavia.
4 Le opere di entrambe le sezioni verranno sottoposte al giudizio insindacabile di un'autorevole giuria composta da Pierangela Fiorani, direttore de “La Provincia Pavese”, Antonio Sacchi, presidente del “Teatro G. Fraschini”, Andrea Grisi, libraio, Giorgio Scianna, scrittore, Alice Gioia, redattrice di “Inchiostro”, Manlio Manganaro, fotografo professionista, Gianfranca Lavezzi, docente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pavia. Le fotografie saranno sottoposte anche al voto di una giuria popolare che si potrà esprimere tramite voto telematico attraverso il portale cittadino “MiaPavia”.
5 Verranno premiati i tre migliori racconti e le tre migliori fotografie. Per quanto riguarda la sezione fotografie verrà attribuito inoltre un premio popolare determinato dai voti assegnati via web dalla giuria popolare. Per la descrizione dei premi si rimanda alle specifiche sezioni del presente bando.
6 Ogni partecipante dovrà TASSATIVAMENTE compilare in ogni sua parte e inviare, secondo le modalità indicate nelle sezioni specifiche, il modulo di iscrizione disponibile sul sito web http://inchiostro.unipv.it. Pena la non accettazione dell’iscrizione.
7 Ogni partecipante può partecipare a entrambe le sezioni, a condizione che i soggetti delle fotografie e dei racconti siano differenti (ossia le fotografie non devono fare riferimento alla frase che ha ispirato il racconto e viceversa il racconto non deve fare riferimento al soggetto scelto per le fotografie).
A - Sezione racconti
A1. Il testo non deve superare le 12.000 BATTUTE (SPAZI INCLUSI).
A2. Ogni autore può proporre UN SOLO RACCONTO.
A3. I testi, insieme al modulo di iscrizione (v. punto 6), vanno spediti in formato digitale (.doc o .rtf) via e-mail all'indirizzo redazione@inchiostro.unipv.it entro il 15 settembre 2007. Farà fede la data di arrivo sulla casella di posta elettronica. La mail dovrà avere come oggetto la frase “Inchiostro a Volontà - Racconti”.
A4. I premi per i tre migliori racconti consistono in buoni libro da spendere presso la libreria “Il Delfino” (valore di 150 euro per il primo classificato, 100 euro per il secondo e 50 euro per il terzo classificato), oggetti in vendita allo “SHOP-UP dell’Università di Pavia” (una caffettiera elettrica per il primo classificato, un borsone per il secondo e una maglietta a maniche lunghe per il terzo classificato) e la pubblicazione del racconto su “La Provincia Pavese”.
A5. La partecipazione al concorso comporta la totale accettazione del presente regolamento e l'automatica cessione a titolo gratuito dei diritti per la pubblicazione del racconto proposto con l’unico obbligo di citare l’autore.
A6. Per tutto quanto non esplicitamente indicato i concorrenti si rimettono alle decisioni della giuria, il cui giudizio è insindacabile.
B - Sezione fotografie
B1. Ciascun concorrente potrà consegnare UN MASSIMO DI DUE FOTOGRAFIE su rullino (v. punto B2) o digitali (v. punto B3).
B2. Le foto su rullino dovranno essere consegnate, insieme al modulo di iscrizione (v. punto 6) entro il 15 settembre 2007, presso il negozio “PHOTOLINE” (Via Beccaria, 7, ang. P.zza Vittoria, Pavia), che si occuperà, senza oneri per i partecipanti, della stampa delle foto nel formato corretto e dell’allestimento su cartoncino per la successiva esposizione.
B3. Le foto in formato digitale dovranno essere inviate, entro 15 settembre 2007, accompagnate dal modulo di iscrizione (v. punto 6), all’indirizzo redazione@inchiostro.unipv.it . Farà fede la data di arrivo sulla casella di posta elettronica. La mail dovrà avere come oggetto la frase “Inchiostro a Volontà - Fotografie”.
B4. Tutti i lavori saranno pubblicati, in formato digitale, sul portale “MiaPavia” (http://www.miapavia.it) e sottoposti anche a voto popolare per via telematica (v. punti 4 e 5 ).
B5. Tutte le fotografie saranno inoltre esposte in una mostra che avrà luogo in Università in autunno.
B6. I premi per le tre fotografie migliori consistono in buoni spesa per materiale fotografico da spendere presso il negozio “PHOTOLINE” (300 euro per il primo classificato, 150 euro per il secondo e 75 euro per il terzo classificato) e carnet di biglietti per gli spettacoli del “Teatro G. Fraschini”. Inoltre il vincitore della sezione web con voto popolare riceverà una macchina fotografica digitale.
B7. La partecipazione al concorso comporta la totale accettazione del presente regolamento e l'automatica cessione a titolo gratuito dei diritti per la pubblicazione delle fotografie, con l’unico obbligo di citare l’autore.
B8. Per tutto quanto non esplicitamente indicato i concorrenti si rimettono alle decisioni della giuria, il cui giudizio è insindacabile.
Info: mail redazione@inchiostro.unipv.it mobile +39 333 1950756; +39 339 6668523
Inchiostro, il giornale degli studenti dell'Università di Pavia è ancora una volta campione nella speciale classifica del Bookcrossing: oltre 270 libri sono stati registrati nell'ultima settimana.
I libri registrati saranno rilasciati, insieme a molti altri, in occasione della II edizione del Festival Internazionale dei Saperi.
La redazione di Inchiostro punta a superare il record italiano, detenuto da Inchiostro stesso. E le premesse ci sono tutte.
Gustavo Selva? Ricordate? Il (dis)onorevole del trucchetto dell'ambulanza? Ecco proprio lui. Come dimenticarlo. Ebbene in questi giorni estivi ha ritirato le proprie dimissioni. "I cittadini non vogliono" sostiene. Curioso notare come il (dis)onorevole Selva si sia ben guardato dal comunicare la sua decisione ai numerosi cittadini che, a suo tempo, gli scrissero per manifestare il proprio dissenso.
In attesa messianica del film che cambierà la storia della cinematografia.
Cristina Sivieri Tagliabue, una delle creatrici di Inchiostro e attualmente giornalista di Nova del ‘il Sole 24 ore’, ha ricevuto il premio Ischia giovani per il giornalismo nella sezione ‘Testate on line’.
Lei, come altre quattro giornaliste sotto i 35 anni, é stata votata dai 35 direttori facenti parte della giuria del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo.
In questi giorni il mondo musicale è in subbuglio per il Live Earth, l'evento mediatico che ha coinvolto decine di paesi e centinaia di musicisti in tutto il mondo e che ha come scopo la salvaguardia del nostro pianeta. Al Gore, lo sconfitto candidato alla Casa Bianca, ha aperto il concerto di Tokyo con le solite buone parole, buoni propositi, che da domani ognuno di noi si sarà dimenticato. In ogni caso, al di là delle polemiche inevitabili in questo genere di eventi, mi sono messo davanti al mio PC alla ricerca del sito che trasmette online in diretta tutte le tappe del mega-ultra-concertone.
Sponsor tecnico ufficiale della manifestazione è MSN, il noto portalone di casa Microsoft. Ma sì, mi dico, per una volta cercherò di lasciare da parte il mio odio cordiale per l'azienda di Billy. Entro nel sito, clicco su Concerts, e... ta dà: dimentico i buoni propositi e ripasso le lezioni di cattiveria imparate, da autodidatta, quando ero alla Scuola Media dalle suore (ok, questa era gratuita, ma è più forte di me). Una frase campeggia sul sito: "The concert is available for most internet browsers, but for the best viewing experience, use Internet Explorer". Per i più nazionalisti, la traduzione è "Il concerto è disponibile per la maggior parte dei browser internet, ma per una visione più accattivante, usa Internet Explorer". A parte che dopo "experience" non ci andrebbe la virgola (oppure andrebbe anche tra "but" e "for"), ma il significato della frase è raccapricciante. Si fa un concerto di questa mole e il sito funziona "a dovere" solo se si ha Windows? Ma stiamo scherzando? Io ho un Mac e, a causa del mio utilizzo di un sistema così arretrato che non si conoscono virus efficaci che lo colpiscono, non posso vedere il concerto nella versione fica?
Ahi, ahi, cara Microsoft. Qui mi scivoli veramente. Attenta, perché la Apple vende bene in quest'ultimo periodo, e Dell ha messo in commercio i primi PC con Linux pubblicizzandone il prezzo inferiore. Io ti ho avvertito...
Inblostro, il blog di Inchiostro è lieto di pubblicare un articolo di Vincenzo Andraous
“Vince, mia figlia non c’è più”.
Al telefono queste parole risuonano da lontano, come fossero lanciate sotto carico, non sferzano lo spazio, non corrono appresso al tempo, sono parole che giungono incespicando.
Il telefono crea alleanza, non separa, come invece fanno queste parole non più riconoscibili, perché posseggono il suono della smemoratezza, scompaiono i segni, le linee, i numeri dei tanti giorni trascorsi insieme, è l’ammasso dei ricordi, dei sentimenti, della gioia mutata a detriti sparsi qua e là, macerie scomposte sulla miseria umana, che toglie, che accorcia, che non consegna altro sostegno.
“Vince mia figlia non c’è più”, come una spirale che penetra con furore all’orecchio, c’è difficoltà a immaginare, a raccontare, il volto devastato di un padre inchiodato ai legni di questo presente, dove c’è paura di incontrare la pazzia.
I pensieri sbandano, cozzano sulla ragione, forse è un diritto gridare a nostro Dio di tutti i giorni, di quelli belli e di quelli brutti, nostro Dio da quando sono nato, cos’hai fatto di me in questa figlia che non c’è più.
Forse è giusto ritenere furfanti le domande quanto le risposte, pronte e imbellettate, destinate a non resistere al taglio della disperazione.
La morte disorienta come le stagioni che sono state promesse e non sono state mantenute, senza una riga di scuse, con ritardo mal pagato.
Quando qualcuno lascia la mano stretta alla tua, e le orme scompaiono, è nel dolore che assale l’interrogativo, con quale diritto Dio rende così povero l’uomo, con quale pretesa ridurre a demente il lago, la montagna, il mare, nella famiglia di ieri, nel lutto incomprensibile di oggi.
“Vince mia figlia non c’è più”, con quale diritto Dio prende la mia rosa e la mette da parte, come può esser giusto l’ingiusto.
In quanti pezzi il cuore può esser spezzato, quanta disperazione può essere umana, quanto amore c’è nel chiedere conto a Dio di questa fretta che non consente al filo di erba di crescere.
Eppure in quel padre spaccato in due su tutti i ricordi, su tutte le mani tese, c’è Dio, c’è Fede, c’è Speranza, sopra un’abbandono che diventa attesa viva, occorre pregare, e credere che nulla è vano, perdutamente incomprensibile, è necessario pregare per ricordare: “quando sei nato stavi piangendo, e tutti intorno a te sorridevano.
La rosa di lassù, ora, è l’unica che sorride e ognuno intorno piange”.
Independence Day honors the birthday of the United States of America and the signing of the Declaration of Independence on July 4, 1776. It's a day of picnics and patriotic parades, a night of concerts and fireworks, and a reason to fly the American flag.
Inside is America
Inside is America
Trentasei anni fa - il 3 luglio del 1971 - a Parigi si spegneva il leader dei Doors, Jim Morrison- The Lizard King. Aveva 27 anni. Prima di lui ci avevano lasciato Jimi Hendrix e Janis Joplin.
Nell'ultimo taccuino, pochi giorni prima, aveva scritto: "Nudi arriviamo/ e contusi ce ne andiamo/ pasta nuda/per i morbidi vermi lenti/ là sotto".
Postiamo un articolo di Vincenzo Andraous: una riflessione sulla situazione del carcere in Italia.
Sul malandato carcere italiano è sceso il silenzio, da qualche tempo non se ne parla più, come se improvvisamente ogni suo problema fosse andato a soluzione. C’è davvero da sbalordire per tanta efficienza e efficacia.
Qualsiasi misura sia stata messa in atto per giungere a tanto, merita davvero apprezzamento, persino il famoso e vituperato indulto.
Le nostre carceri si sono accettabilmente svuotate, il sovraffollamento è solo un brutto ricordo, gli operatori penitenziari finalmente sono nella possibilità di prendersi delle meritate ferie, i detenuti, per intenderci quei pochi rimasti, sono nelle condizioni di iniziare un percorso di destrutturazione-ristrutturazione, vivendo e non più sopravvivendo, e cosa non di secondo piano, i suicidi sono drasticamente calati… se non addirittura scomparsi.
Insomma, l’Amministrazione Penitenziaria non ha più alcun problema endemico, non c’è più irrisolvibilità né tragicità, ogni cosa è andata al suo posto.
Decenni di brutture, di incomprensibili invivibilità, di drammi inascoltati, di inciviltà giuridica e sociale, in un battito di ali: tentennamenti e ambiguità cancellati.
La conferma di tutto ciò il blackout dei signori della comunicazione e dei riferimenti istituzionali, mutamenti vocali per costruire una condizione solidarmente costruttiva.
Se il carcere non fa parlare più di sé in termini negativi, vorrà dire che ha raggiunto un grado di maturità tale che il mero assistenzialismo ha lasciato il posto a quella sinergia di intenti, tutti improntati all’individuazione degli strumenti di lavoro, che sanno riordinare le coscienze.
Forse nelle celle non si muore più di silenzi strangolanti, di solitudini imposte, umiliati e dimenticati, nei corridoi ci si incammina per andare al lavoro, perché finalmente è possibile chiedere aiuto, soprattutto è giunto il momento dell’accompagnamento alla consapevolezza.
Eppure… in questo panorama disinformato e disinformante, che pretende un carcere non più oppresso da carichi di disumanità indicibili, in questo silenzio istituzionalizzato, c’è davvero il cambiamento culturale auspicato?
Chissà se è così, ma quando il silenzio cala come una mannaia, anche le grida più disperate perdono suono, rumore, interesse.
Questa è politica, anzi è pratica della politica, che non ha più titoli da spendere per dare senso alle occasioni che si presentano per un cambiamento reale.
Riforme, innovazioni, progresso, vuote parole in enormi parole-valigia, neppure tanto leggibili nelle pagine che rimangono bianche, impregnate di panico a fare, a dire, a dare finalmente un senso vero alla pena, affinché non tolga ancora e ancora dignità alle persone, nella pretesa di riconsegnare uomini migliori alla collettività