lunedì 3 settembre 2007

Un iniziativa per non dimenticare Anna Politkovskaja


Pubblichiamo dal blog "Anna", dedicato alla giornalista russa uccisa quasi un anno fa, l'appello per un'iniziativa in sua memoria. Intanto aumentano le iniziative legate alla Politkovskaja.
Al "Circolo della Stampa" di Milano il 6 ottobre dalle 9 alle 13 si terrà un convegno a lei dedicato. Tra gli ospiti Lella Costa, Anna Zafesova (corrispondente da Mosca per "la Stampa") e Marco Pannella.

Il 7 ottobre 2006 Anna Politkovskaja è stata uccisa sul portone di casa sua a Mosca. Era la più coraggiosa giornalista che la Russia ricordi.

Ora la magistratura ha arrestato quelli che dovrebbero essere gli esecutori materiali dell’omicidio. Ma chi ha pagato i killer è ancora a piede libero e difficilmente vive all’estero come il Cremlino vuole far credere. L’omicidio di Anna Politkovskaja è maturato in Russia. Chiunque abbia letto i suoi scritti sa che di nemici se ne era fatti molti perché lei voleva solo continuare a fare il proprio lavoro e raccontare quello che vedeva.. È per impedirglielo che l’hanno uccisa non per destabilizzare la fin troppo stabile Russia. Chi l’ha fatta uccidere vive a Mosca o a Groznyj, non a Londra.

Anna in patria era sconosciuta al grande pubblico, come ha opportunamente (e delicatamente) ricordato il presidente Putin poche ore dopo l’esecuzione. Lì, infatti, i libri di Anna sulla Cecenia e sull’involuzione democratica russa faticavano a esser pubblicati. La libertà di stampa è minacciata in Russia da quando il Cremlino è guidato da un ex tenente colonnello del Kgb.

Eppure, malgrado minacce, arresti e avvelenamenti, Anna non aveva voluto abbandonare la sua terra, la sua Russia.

I suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani a Groznyj come in tutta la Russia erano ben noti in Occidente.

Ma nessun rappresentante della Commissione europea si è sentito in dovere di partecipare ai suoi funerali. Nessun capo di Stato. Nessun premier del mondo che parla di esportare la libertà.

Se la politica è stata disattenta (partecipe invece alla gara per pagare il gas russo qualche spicciolo in meno), il mondo della cultura non può dimenticare Anna Politkovskaja.

Chiediamo quindi che giornali, associazioni, teatri, redazioni, filarmoniche, orchestre o singoli artisti organizzino per ogni 7 ottobre iniziative per ricordare Anna.

Per dire a chi l’ha fatta uccidere: noi non dimentichiamo!

Per aderire: 7ottobre2007@gmail.com

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