giovedì 1 marzo 2007

Condannato a 4 anni Kareem Amer

La notizia è di qualche giorno fa: Abdul Kareem Nabeel Suleiman, (Kareem Amer), il blogger egiziano reo di aver scritto giudizi contro il velo per le donne mussulmane e reo di aver criticato il presidente del suo paese (cosa normalissima in una nazione democratica), è stato condannato a quattro anni di prigione.

Brutta fine, sì. Quattro anni, quattro anni dell'adolescenza, in prigione.
Diventa così, secondo i dati di Reporters sans Frontières, il 60° cyberdissidente. Pensate che 50 sono solo in Cina (ma ben pensandoci, riflettendo sulla popolazione e le condizione della democrazia in quest'ultimo stato, immagino che siano ancora di più).

Egitto e Cina figurano rispettivamente al 133° e al 163° posto dell' Indice della libertà di stampa di RsF. E il problema è che, forse, ai governanti di questi Stati non interessa niente della libertà di stampa e della democrazia...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Guarda...questo è il tema della mia tesi di laurea. C'è un dibattito ancora apertissimo e molto combattuto. Per quanto riguarda i paesi asiatici esiste una teoria detta degli "asian values" secondo la quale i diritti democratici rimangono in secondo piano finchè non si realizza la crescita economica. E questi giustificherebbero l'autoritarismo di paesi come Cina, Singapore ecc ecc...Per quanto riguarda i Paesi Arabi sappiamo che non esistono carte o trattati che difendano i diritti, e non solo quelli democratici, ma nemmeno quelli più basilari, tra cui la libertà di espressione. E poi c'è il discorso controverso della universalizzazione dei diritti definiti di stampo "occidentale". Ovviamente non voglio giustificare le violazioni a cui assistiamo ogni giorno nè sostenere che la democrazia sia un male. Sarei un folle se lo pensassi! Solo però occorre riflettere in modo molto approfondito e attento su questo argomento. Per quanto riguarda il singolo episodio di Kareem Amer non posso che condannare con tutte le mie forze il suo governo e difendere la libertà di espressione come diritto inalienabile, almeno per il mio e nostro sistema valoriale...

Anonimo ha detto...

Non sono molto sicuro di come funzioni, ma l'Egitto, in quanto membro delle Nazioni unite, ha firmato il Patto internazionale sui diritti civili e politici in cui rientrano i principi di libertà d'espressione.

Andrea

Anonimo ha detto...

il Patto dell'Onu è stato firmato dall'Egitto ma non ratificato. I paesi arabi non hanno ratificato nemmeno la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. I trattati internazionali sono validi solo se ratificati. Esiste una carta dei diritti valida per i paesi dell'Unione Araba (di cui l'Egitto fa parte) in discussione da anni ma mai approvata. Inoltre l'egitto è un paese assai autoritario da molti anni.