domenica 17 giugno 2007

Pensieri



Questo secolo oramai alla fine saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore con più volontà.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ebbene sì..l'organismo umano vive normalmente in mezzo ad innumerevoli microbi, più o meno patogeni, più o meno virulenti, ed innumerevoli altri vivono sul nostro rivestimento cutaneo come pure all'interno del corpo, nelle vie respiratorie, in quelle digestive, in tutti i sistemi in comunicazione con l'esterno.

In un comune stato di buona salute, ospitiamo milioni di stafilococchi, streptococchi, colibacilli e molto spesso bacilli di difterite, polmonite, bacilli di tubercolosi, tutti perfettamente inoffensivi. Conseguentemente non ci si ammala per il solo fatto di essere in contatto con dei microbi.

Tutti i giorni, soprattutto nei grandi agglomerati urbani, respiriamo ed inghiottiamo un'enorme quantità di microbi di ogni genere. Se tutti questi dovessero di colpo comportare una malattia, saremmo tutti morti da un pezzo, anche se ciò non implica che ci si debba esporre di buon grado alle contaminazioni massicce.

La questione del ruolo dei microbi nella genesi di numerosi stati patologici è molto controversa. Tutti concordano nell'affermare che sono in gioco due elementi: i microbi da una parte e lo stato più o meno ricettivo del soggetto dall'altra. I contrasti sorgono quando si tratta di determinare la rispettiva importanza di ciascuno di questi due elementi.

Per gli uni, ed è questa l'opinione classica, il microbo ha una parte preponderante: niente microbo, niente malattie. Ci si preoccupa, certo, di quello che viene definito lo stato generale ma, tutto sommato, in misura alquanto ridotta e il grosso, spesso l'unico sforzo terapeutico, è la lotta contro il microbo. Di là, tutta una gamma di vaccini curativi o preventivi, di rimedi chimici o biologici, soprattutto sulfamidici ed antibiotici.

Per altri, in particolare per la globalità delle scuole naturiste, il microbo rappresenta un elemento secondario, non è la causa prima ma il testimone dello stato patologico. Occorre quindi modificare il nostro modo abituale di considerare la malattia e dire: "In questa affezione si trova questo microbo" e non "è questo o quel microbo a provocare quell'affezione".

Non si tratta quindi di aggredire il microbo ma di fornire più resistenza a tutto l'organismo, al quale bisogna conservare le sue immunità normali - e ciò costituisce la profilassi naturale - o fargliele recuperare se le ha perse. Questo costituisce la sola, autentica linea terapeutica. Ed in tale terapia non si deve e non occorre mai ricorrere a dei medicinali nel senso comune della parola.

Per quanto ci riguarda, concordiamo pienamente con questo concetto, la cui fondatezza ci è stata ampiamente dimostrata nel corso di numerose osservazioni cliniche ripartite in diversi anni. Tuttavia non mancheremo di fare delle riserve dettate unicamente dal buon senso.

CHI SONO I PARASSITI
Viene definito "parassita" un organismo, vegetale o animale, che vive in un altro organismo di una specie diversa dalla sua. Si tratta di un ospite dannoso perché vive alle spese dell'organismo ospitante e generalmente gli reca dei danni.

Vi sono dei parassiti che riescono a vivere indipendentemente dall'organismo ospitante (detti facoltativi) e altri che, invece, dipendono interamente dall'organismo che li ospita per la loro sopravvivenza. Si distinguono in ectoparassiti, che vivono a contatto della pelle (pulci, pidocchi, zecche, acari, ecc.) e endoparassiti, che vivono all'interno dell'organismo (protozi, vermi, ecc.).

Solitamente i parassiti sono considerati patogeni (portatori di malattia), talvolta fanno il danno appena si sono introdotti nell'ospite, ma vi sono dei casi in cui possono restare senza far danni, pur essendo comunque un potenziale nemico.

Ricordiamo che i parassiti vivono alle spese del corpo umano e competono con le cellule umane per accaparrarsi il nutrimento, emettendo rifiuti tossici. Se ne contanto più di 100 tipi e possono entrare in noti tramite:

l'acqua che beviamo,
il cibo vegetale impropriamente lavato,
carne cruda o poco cotta,
tossine dovute all'ambiente o ai prodotti chimici usati nell'industria farmaceutica o alimentare,
l'uso di antibiotici e medicine che tendono ad abbassare le difese immunitarie,
gli animali domestici, specialmente i cani.


I PARASSITI INTESTINALI (2)
Definizione: I parassiti intestinali sono esseri monocellulari o pluricellulari che vivono a carico degli organismi viventi recando loro danni talvolta notevolissimi.

Vi sono circa 170 varietà di parassiti che circolano nell’organismo, talvolta si creano nell’intestino o entrano attraverso la bocca (acque, cibi, farmaci, vaccini). Essi, passando dalla barriera osmotica intestinale, vengono veicolati per mezzo del sangue in tutto l’organismo, andando ad annidarsi a seconda della specie, nei punti deboli del corpo. Sono anche in grado di "sporcare" il sangue dando luogo a molteplici problematiche, una di queste è l'Epilessia.

Il problema dei parassiti intestinali riguarda quasi tutta la popolazione mondiale. Attualmente la loro presenza viene diagnosticata in una percentuale trascurabile dei casi, per tre motivi:

i sintomi che possono dare sono molto variabili, ed è molto difficile riconoscere un quadro diagnostico,
a livello mondiale, per qualche inspiegabile ragione, non viene data importanza a questo fenomeno, e raramente i medici ne hanno competenze approfondite,
esistono nel mondo pochi laboratori attrezzati per i test dei vari parassiti, e i protocolli usati per i pochi parassiti presi in considerazione sono largamente inefficaci,
La vita dei parassiti si svolge in molte fasi, e in generale si rilevano dalle analisi solo nella forma adulta, che è rilevabile nelle feci o nell'area perianale solo per breve tempo. In Africa, quando si presume che un paziente abbia i parassiti intestinali, lo si purga e lo si tiene in ospedale fintanto che evacua. L'esame delle feci viene fatto subito, perché dopo due ore le tracce scompaiono.


La Dottoressa Hulda R. Clark, con i suoi studi sui parassiti intestinali e i danni (talvolta gravi) che possono causare, ha avuto il merito di proporre alla comunità medica e scientifica l'attualità di questo problema. La pericolosità dei parassità intestinali si comprende facilmente considerando che l'intestino contiene la maggior parte del sistema immunitario, ovvero il sistema che ci deve proteggere dall'assalto dei germi invasori.

Si pensi che questi parassiti riescono a fare dei "buchi" sulla parete intestinale, dai quali possono riversare direttamente nel sangue le tossine (per noi veleni) del loro metabolismo.

Attenzione: in certi casi le crisi epilettiche sono dovute alle impurità che i parassiti intestinali versano nel sangue. Questa vale anche per le crisi epilettiche dei cani.

Simtomatologia creata dai parassiti intestinali
Vengono normalmente riconosciuti i seguenti sintomi: allergie, anemia, gonfiore, fatica cronica, stipsi, ridotta efficienza del sistema immunitario, diarrea, eczema, linfonodi allargati, appetito eccessivo, febbre, sintomi di influenza, chiacchiere a vanvera, bruxismo (digrignare i denti nel sonno), irritazione viscerale, irritabilità, itterizia, dolori muscolari o articolari, nervosismo, eruzioni cutanee, occhi arrossati, disturbi del sonno, guadagno o perdita di peso.

Una domanda
Testo tratto dal sito: http://www2.xagena.it

Vorrei sapere se esiste una tipologia di parassitosi intestinale che sfugge all'esame parassitologico delle feci. Ho un bambino di 4 anni che per 8 notti ha avuto forti dolori addominali che iniziavano verso l'una e fino al mattino non passavano.

Di giorno stava benissimo. Visitato da due pediatri e da un chirurgo pediatrico il bambino non presentava alcun sintomo particolare. Al nono giorno uno dei due pediatri mi ha prescritto lo Zentel. Dopo un'unica somministrazione è passato tutto. L'esame parassitologico iniziato prima della somministrazione del medicinale ha dato però esito negativo.

Risposta
Quasi tutti gli agenti responsabili delle parassitosi intestinali diffuse nella nostra area geografica possono essere evidenziati nelle feci come tali o sottoforma di uova o larve. Purtroppo però la loro identificazione non è sempre agevole.

I campioni di feci su cui eseguire le indagini dovrebbero essere almeno tre e raccolti in giorni differenti perché molti parassiti vengono eliminati periodicamente dall'intestino e non ad ogni evacuazione. Le feci dovrebbero essere inviate al laboratorio analisi immediatamente dopo la raccolta. Se questo non è possibile i campioni dovrebbero essere conservati in alcool polivinilico. Inoltre l'esame microscopico delle feci può essere eseguito con varie metodiche, e non tutte sono ugualmente efficaci per identificare un dato tipo di parassita.

Esiste poi una parassitosi intestinale, diffusa tra i bambini, e chiamata Ossuriasi, nella quale conviene ricercare le uova dei parassiti non nelle feci, ma tramite lo Scotch-test, ovvero l'applicazione di striscioline adesive nella regione perianale. Questa tecnica può essere utilizzata anche per la Teniasi.

(Giuseppe Trisolino, Policlinico S. Orsola, Bologna).

Non è facile scoprire i parassiti intestinali
Ho lavorato in Africa ed ho avuto modo di vedere l'approccio seguito per scoprire i parassiti intestinali ed ho capito perché non è facile riscontrarli. Nell'ospedale in cui ho lavorato, il paziente in cui si sospettava una parassitosi intestinale veniva purgato e quindi rimaneva in ospedale fintanto che subentrava l'evacuazione. L'esame per la parassitosi veniva eseguito subito, a feci ancora calde, perché se si fosse aspettato qualche tempo le uova si sarebbero sciolte.

(Dott. Emma Castagnari).

Attenzione ai seguenti sintomi
Digrignazione dei denti, specie durante il sonno, anemia, allergie alla pelle, costipazione, diarrea, dolori a muscoli e giunture, fatica cronica, granulomi, insonnia, nervosismo, sistema immunitario debole, dolori cronici senza altre cause.

Un brano di Hulda Clarck (3)
"L'uomo è gravemente infestato da parassiti tra cui i trematodi che alla presenza di solventi, quali l'alcool isopropilico - il benzene - il metanolo - lo xilene - il toluene e altri, possono completare il loro ciclo vitale nell'interno del corpo umano. Questi parassiti adulti producono l'orto-fosfo-tirosina che è lo stimolante mitotico che instaura il processo canceroso nel corpo umano.

Eliminando questi parassiti, i vari solventi e quegli elementi che li producono, si può eliminare il cancro. Sembra molto semplicistico, specialmente se si conoscono i retroscena, gli studi e le terapie molto complicate e diversificate applicate dalla medicina ufficiale."

Ancora una volta, come nel caso delle intolleranze, nel riconoscimento troviamo un valido strumento nella bioelettronica, particolarmente con il sistema EAV* e le macchine derivate dagli studi della dottoressa Clarck.

Nota: un esame fatto con la B.P.H.D.* è in grado di rilevare la presenza di parassiti intestinali e di scegliere il rimedio più appropriato.

Classificazione dei parassiti intestinali (4)
Ascaridi (ascaride lumbricoides).
Sono cilindrici, lunghi da 15 a 25 mm e spessi 1/2 mm.

Ossiuri (oxiuris vermicularis).
Sono piatti, biancastri e lunghi fino a 1 cm e mezzo.

Anchilostoma duodenale (strongylus duodenalis).
È lungo da 6 a 18 mm. vive nel duodeno e generalmente colpisce i minatori.

Tenia (verme solitario).
È un parassita intestinale nastriforme ed è il parassita intestinale più comune.

Lamblia o Giarda.
È un parassita che infesta l'intestino tenue ed il colon. Forma delle cisti molto resistenti che provocano il diffondersi della malattia. È frequente nei paesi caldi. Nei bambini si manifesta con mancanza di appetito, dolori intestinali e diarrea con recrudescenze autunnali. Negli adulti i disturbi sono: dolori addominali, disturbi digestivi, nausea, diarrea, cefalea, dolore nella zona della cistifellea, febbre e disturbi cardiaci. Si cura con preparati antimalarici.

Lieviti, Muffe e Funghi.
Sono una forma evoluta di funghi ascomiceti, ovvero a riproduzione sessuata. Ve ne sono di due tipi:

1. Superiore: si trovano nei boschi ed alcuni sono anche buoni da mangiare, ad esempio i tartufi.
2. Microscopici: sono i Lieviti (che provocano il mughetto ed alcune dermatosi), i Gimnoaschi (dei quali fanno parte le tigne) ed i Carposporei, che comprendono alcune muffe (penicillium, aspergillus), la Candida di cui la più frequente è la Candida albicantis (da cui deriva la Candidosi). Questi lieviti sono generati dalle mucose quando il pH non è quello giusto o vi è uno squilibrio della flora (per esempio dopo una cura con antibiotici).
La Candida si manifesta in molti modi tra cui i più frequenti interessano: mucose interne, pelle, unghie, apparato locomotore, digerente, polmonare, urinario, genitale e cardiaco. A volte si manifesta con una setticemia (malattia dovuta ai germi che si sono diffusi anche nel sangue) difficile da curare.


Dannosità (4)
Mi sono imbattuta per la prima volta in questi strani esserini durante una seduta di colonterapia. Certo, all'Università li avevo studiati, ma sembravano appartenere più che altro al Terzo Mondo, dove facevano cose da matti e rimanevano tra i problemi più grossi da risolvere in campo sanitario (...).

Sono andata a a fare una visita presso un laboratorio di analisi specializzata in parassitologia e qui mi hanno fatto vedere decine di campioni prelevati con i più disparati parassiti.

Altro che problema medievale, siamo ridotti proprio male! I parassiti sembrano infestare un'alta percentuale della popolazione, e il brutto che nessuno pensa più ai vermi come ad una possibile causa di problema di salute nella nostra supercivilizzata società! A questo punto la convinzione che molti coliti, stitichezze, dolori intestinali non siano altro che parassitosi ha cominciato a farsi strada nella mia mente.

Ma i parassiti non danno sempre e solo problemi intestinali: anche la depressione, le turbe mentali, le asme, le epatiti, le dermatiti e chissà cos'altro possono essere provocate da queste insidiose (...). Sembra infatti che le sostanze emesse dai parassiti si combinino con dei veleni che abitualmente introduciamo nel corpo, come i conservanti alimentari, o altri composti chimici considerati innocui dalla scienza moderna. Il risultato sono dei nuovi composti molto irritanti a livello cellulare (...).

Sembra impossibile ma...
Attualmente, sembra impossibile, vi sono bambini e adulti affetti da parassiti intestinali, solitamente gli ascaridi. Nei bambini il fenomeno si manifesta con volto pallido, occhi profondi e il digrignare i denti nella notte.

Abbiamo visto anche dei casi di epilessia perfettamente risolti dopo aver eliminato i parassiti intestinali.

Attenzione: Ricordate che i parassiti sono molto contagiosi, perciò controllate tutta la famiglia e gli eventuali animali domestici, specialmente i cani!

Una pagina dal sito www.eurosalus.it
Le nostre nonne, espressione talvolta di una saggia medicina popolare, di fronte ad un bambino che continuava a ammalarsi e aveva problemi allergici o asmatici, dicevano che "aveva i vermi" e proponevano terapie naturali diverse in relazione alle diverse regioni di provenienza. Collane d'aglio o infuso di assenzio o olio di timo, aiutavano spesso la guarigione. Non erano pazze, e alcuni recentissimi lavori sembrano invece dare loro una grande ragione. I parassiti intestinali, quelli che la gente chiama "i vermi", sono un forte problema emergente.

È difficile identificarli, e il sospetto della loro presenza nasce solo a medici che conoscono l'importanza della relazione tra intestino e infiammazione dell'intero organismo. Gran parte delle patologie croniche che affliggono oggi la popolazione mondiale sono di tipo infiammatorio cronico. Un intestino infiammato determina la diffusione di fenomeni infiammatori anche in settori distanti. E non dipende solo dalla esistenza di intolleranze alimentari. Alcuni recentissimi lavori scientifici hanno identificato ad esempio una reazione crociata tra la infestione da Anisakis e la reazione agli acari.

In pratica significa che un bambino o un adulto non allergici alle polveri, quando vengono infestati dai parassiti intestinali, possono diventare allergici. Un gruppo di studio del Karolinska Institutet di Stoccolma (Allergy 2001 ju1:56; 660-666) ha stabilito che le persone (numerose) infestate da un particolare verme intestinale (che si chiama appunto Anisakis simplex) sviluppano frequentemente una allergia crociata a molti degli acari presenti nell'ambiente domestico e di lavoro.

Facciamo un esempio pratico: un ragazzo o un adulto che ha passato le vacanze in campeggio, e ricorda di avere avuto qualche disturbo intestinale (fatto frequentissimo), e all'inizio dell'inverno presenta rinite, o asma, potrebbe avere i "vermi" nella pancia anzichè una forma allergica originaria . La forma allergica insomma, potrebbe esprimere una difesa dell'organismo, e non un suo difetto, e la terapia non dovrebbe basarsi sul trattamento cortisonico o antistaminico, ma sulla ripulizia intestinale.

Un altro importante lavoro effettuato da ricercatori spagnoli (Journal of Allergy and Clinical Immunology 2000 (jan; 105:178-181.) ha potuto evidenziare che spesso le reazioni allergicheagli alimenti sono in realtà dovute non ad una reazione verso il cibo, ma alla presenzadel parassita intestinale, che accentua i meccanismi di risposta infiammatoria, e determina reazioni in tutto e per tutto simili a quelle delle allergie o delle intolleranze alimentari.

Ancora di più quindi si evidenzia lo strettissimo rapporto tra la crescente ipersensibilità esistente nella popolazione e le condizioni intestinali. Ciò che mangiamo, e le condizioni del nostro intestino possono essere la causa delle nostre malattie infiammatorie cui talora non ci sembra di riuscire a rispondere.


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PROPOSTE TERAPEUTICHE
Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.
Come eliminare i parassiti
Per combattere i parassiti intestinali è necessario ridurre al massimo di tre pasti alla settimana i prodotti che creano putrefazione (latticini, uova, pollo, pesce, salumi, insaccati, carne rossa, ecc.) e aumentare l'utilizzo di verdura, frutta fresca e qualche cereale. Il pollame è preferibile alla carne rossa e i formaggi di capra e pecora sono molto migliori di quelli di vacca.

Suggeriamo caldamente di seguire le Direttive alimentari

Rimedi farmaceutici (da valutare singolarmente!)

Per l'eliminazione dei parassiti valutare il Combantrin ed il Vermox da 100mg. Solitamente il Vermox è adatto agli adulti e il Combantrin ai bambini sopra i 8 anni.

Per gli adulti è valida una cura con una pasticca di Vermox da 100mg seguita da un'altra pasticca dopo 4 giorni da assumersi durante un pasto (la prima elimina i parassiti, ma non le uova, la seconda elimina le uova che nel frattempo si sono schiuse). La cura completa comporta due pasticche distanti 4 giorni una dall'altra e non di più!

Nei casi in cui dovete trattare un bimbo piccolo o un organismo debilitato, al posto dei prodotti citati (che sono un veleno a tutti gli effetti), è meglio ricorrere alle Gocce del Dr. Reckeweg n. 56, che rinforzano le difese dell'organismo contro i parassiti. Sopra i 6 anni dare 15 gocce tre volte al giorno. Sopra i tre anni 10 gocce, e sotto i tre anni 5 gocce, sempre tre volte al giorno in poca acqua.

Per il ripristino della flora intestinale valutare una fialetta di Lactofluorene (fermenti lattici) mezz'ora prima di pranzo e cena.

Gradinoro

Antonio Candeliere ha detto...

Giusta considerazione di anonimo!