sabato 28 aprile 2007

618 Stage del Ministero degli Esteri: possibilità o sfruttamento?

Saranno solo punti in più sul curriculum, un “benefit” (così vengono spesso indicati sui contratti di tirocinio) niente male. Sì, però si può anche vederla in un’altra maniera: tre mesi di lavoro non retribuito, in soldoni “schiavitù”. Lo stage è una delle tante manifestazioni del precariato: si lavora a gratis, magari rimettendoci, in attesa di probabili benefici nel futuro.

Ora il ministero degli Esteri in collaborazione con la fondazione Crui (la conferenza dei rettori delle Università italiane), ci mette del suo proponendo 618 stage in ambasciate, consolati, istituti di cultura italiana, rappresentanze e uffici a Roma a studenti laureati, laureandi e specializzandi.

Una proposta certamente allettante per chi vuole orientarsi nel mondo del lavoro e provare dal vivo la vita diplomatica, ma anche molto iniqua: se i funzionari guadagnano bei soldoti laureati, laureandi e compagnia bella non guadagneranno nulla né avranno dei rimborsi spese o una copertura finanziaria per pagarsi il viaggio e l’affitto (proviamo a pensare chi deve sostenere la spesa di viaggio per andare a lavorare a gratis nelle ambasciate dell’America Latina o dell’Estremo Oriente, oppure alle spese di affitto che si deve sobbarcare chi va a fare lo stage in città care come Londra, Parigi…).

E non si può neanche tentare di viaggiare a gratis stipati nelle valigie diplomatiche

Ok, sono progetti interessanti che danno valore ed esperienza ai futuri lavoratori, ma chi ci guadagna di più…o meglio, chi ci risparmia di più, sapendo che lo Stato italiano disporrà di 618 lavoratori a gratis per tre mesi?!

Andrea Giambartolomei

3 commenti:

Anonimo ha detto...

BISOGNA FERMARE CON TUTTI I MEZZI QUESTA NUOVA FORMA DI SCHIAVISMO.
MIGLIAIA DI GIOVANI VENGONO SOTTOPAGATI O ADDIRITTURA NON PAGATI PER NIENTE IN CAMBIO DI FALSE PROSPETTIVE E INUTILI MIGLIORAMENTI DEI CURRICULUM.
LA COSA CHE FA LETTERALMENTE RABBRIVIDIRE è IL FATTO CHE QUESTI SISTEMI DI SFRUTTAMENTO, OLTRE CHE DALLE AZIENDE MULTINAZIONALI, VENGONO PERPETRATI DA ENTI STATALI E DA MOLTI COMUNI ITALIANI.
CHI CI DICE DI NON LAVORARE IN NERO CI DA' L'OPPORTUNITA' DI LAVORARE SENZA STIPENDIO.
MI VIENE DA VOMITARE!
L'UNICO SISTEMA PER FERMARLI è RIFIUTARE QUALSIASI STAGE SENZA RIMBORSI, E PROPORRE IN PARLAMENTO CHE TALE PRATICA RISULTI ILLEGALE, SALVIAMO IL NOSTRO FUTURO!!!
MARZIO

Anonimo ha detto...

Esistono gli Erasmus Placement che per progetti di almeno tre mesi danno 1800 euro di rimborso comunitario (io li userò per andare all'ENIT a Vienna).

Certo che come l'Ordine dei giornalisti ha vietato (almeno a parole) gli stagisti in estate, andrebbe regolamentato anche in tutti gli altri ambiti...

Unknown ha detto...

Salve a tutti!!!
Io voglio solo dire che non riesco a fare uno stage perchè se non lavoro non mangio e non pago l'affitto ma come farò a farmi la tanto richiesta esperienza e come farò a trovare il lavoro per il quale ho studiato?
Chi di dovere si rendesse conto che i giovani italiani andranno tutti via verso mete più serene!!!