martedì 13 febbraio 2007

Barbari vs Pop

A “le invasioni barbariche” in onda su la 7 la scorsa settimana il popolo italiano collegato ha potuto godere uno spettacolo inquietante…

Ospiti della Bignardi: tre rappresentanti della classe intellettuale e due rappresentati della cultura pop. Inutile dire che nonostante l’inferiorità numerica a trionfare sono stati i pop capitanati da un’agguerrita Alba Parietti, più dorata del sarcofago di Tutankamon.

Inutile dire che la vittoria è dovuta a demerito degli avversari.

Il confronto avrebbe dovuto vertere su un problema assai interessante e potenzialmente ricco di spunti di riflessione che ovviamente nessuno ha pensato di cogliere, ovvero il rapporto fra intellettuali e cultura pop.

Uno di questi signori intellettuali ha scritto un libro in cui narra la sua esperienza d’intellettuale fra la gente, e descrive il suo tentativo di rendersi partecipe della vita dell’80% degli Italiani: facendo sosta all’autogrill, portando la figlia a Mirabilandia…

Un giovane intellettuale, figlio illegittimo di Woody Allen e Nanni Moretti, ha dovuto rivivere l’esperimento del collega per poi esporre la sua esperienza di sopravvissuto in trasmissione.

Commovente è lo smarrimento di questi due intellettuali nostrani che raccontano la loro prima volta nella vacua vita quotidiana di milioni di loro connazionali, con ripugnanza mista ad attrazione o sola ripugnanza: “Ho portato mia figlia a Mirabilandia.E’ stata un’esperienza strana mistica.” “Ho passato un pomeriggio in un centro commerciale, stavo per morire”.La figura dei barbari nel programma della cara Daria l’hanno fatta proprio i nostri forbiti intellettuali. Barbari nel significato originario di questa parola, usata dagli antichi Greci per indicare con disprezzo chi non parlava la loro bella lingua.I nostri forbiti intellettuali sono sembrati barbari agli italiani vanno a vedere il film di De Sica ogni Natale per divertirsi, e sono tanti.La ragionevolezza per loro parlava con il canotto, pardon la bocca della Parietti: “Arrivi al fine settimana sei stanco e stressato per il lavoro, vai al centro commerciale e ti sembra di essere in paradiso”.

Ogni società ha gli intellettuali che le convengono e se la società è in preda a convulsioni o malata o arretrata, i gruppi intellettuali non possono non risentirne.

Norberto Bobbio, in un suo saggio di scottante attualità “politica e cultura”, elenca vari tipi d’atteggiamento che gli intellettuali assumono nei confronti della società. Quello scelto oggi dai nostri sembra essere il primo atteggiamento, che si può designare con la formula di Romain Rolland: al di sopra della mischia. Consiste nell’assistere alla lacerazione della società in fazioni con un senso di orrore e di vergogna. Il compito dell’intellettuale, custode della verità, è di non lasciarsi contaminare dalle passioni che accecano i contendenti, e di guardare dall’alto il campo di battaglia nella attesa della pace o della tregua che gli permetta di scendere dal piedistallo e di mescolarsi tra la folla con animo puro.

Quando la Bignardi ha presentato l’argomento della discussione anche se stavo per andare ad ascoltare "il barbiere di Siviglia" per riprendermi dall’intervista a Lucia Annunziata mi sono fermata ed ero piena di speranze ed entusiasmo all’idea del dibattito che sarebbe potuto nascere.

Le mie speranze sono state prontamente deluse.Ma a 20 anni è normale rimanere delusi.

I nostri intellettuali si interroghino seriamente su cosa sta succedendo alla nostra società che sembra non saper porre un limite alla sua degenerazione e involuzione e soprattutto propongano dei rimedi. Imparino a parlare anche all’operaio Fiat che guadagna €500 al mese e si diverte ad andare a ballare in una balera il sabato sera.

Infine Daria, la prossima volta non sacrificare il tempo disponibile per queste discussioni alle cerette dell’Annunziata…ti prego.

Figaro su Figaro giù Figaro qua Figaro là…

Virginia Intorcia

2 commenti:

Luca R. ha detto...

Il libro di cui parli è "L'italia spensierata" di Francesco Piccolo, ed. Laterza. Bello, lo sto leggendo, è molto divertente/agghiacciante.

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente.Bello-divertente-agghiacciante.Stimola la riflessione.