lunedì 7 maggio 2007

Sono di sinistra ma sto diventando razzista

Questa mattina, su "la Repubblica", una lettera interpreta, in un modo a mio dire perfetto, il sentimento di tante persone di sinistra, strette tra l'ideale di uguaglianza e di aiuto verso i meno fortunati e i tanti fatti di cronaca violenta che vedono come protagonisti gli immigrati.
Può essere l'occasione per parlare di questo problema in maniera seria, senza stupidi (inutili?obsoleti?) steccati ideologici.
Nel sito del giornale, www.repubblica.it, la risposta di Augias, al quale la lettera era stata inviata.

GENTILE Augias,
ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell'importanza dell'istruzione, delle buone letture e dello studio, l'etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita. Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell'apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.

Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto.
A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.

Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.

Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana. Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all'entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all'insistenza dell'anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l'ho presa per il colletto e l'ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata.
Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.

Lavorando al Quirinale ogni tanto vado a comprare un panino in piazza Fontana di Trevi: ho sventato 2 borseggi da parte delle zingarelle. Ad un turista di Palermo ho fatto recuperare tutto il bottino che gli era stato trafugato e, appena mi accorgo della loro presenza di branco in caccia, avverto la polizia che staziona alla fontana: nessuno si muove perché devono stare vicino alle moto o alle macchine. Ed allora capisco che Fontana di Trevi è terra di nessuno, tra decine di venditori di pistolette che fanno le bolle di sapone e di quegli aggeggi rumorosissimi che si lanciano in aria e fanno il verso dei grilli mentre le bande imperversano.

Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro?
E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?
Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann?

Perché lo schieramento politico che mi rappresenta, se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all'esecuzione"?

Perché quando Fini, allora competitor di Rutelli a sindaco di Roma, propose di spostare i campi nomadi fuori dal Gra di Roma, tutti noi della sinistra (quindi me incluso ed in prima fila) gridammo "tutti i fascisti fuori dal raccordo" ed ora, a più di quindici anni di distanza, prevale l'idea del mio sindaco e del prefetto di compiere in tutta fretta questa operazione smentendo così, sostanzialmente, tutta la politica fin qui seguita dell'integrazione e dell'accoglienza solidale?

Perché devo sopportare lo strazio umano di vedere per le strade, di giorno e di notte, giovanissime prostitute schiave senza che a qualcuno, di destra prima e di sinistra ora, sia venuto in mente di vietare la prostituzione in strada cambiando semplicemente la legge in vigore?

Però se i cittadini delle zone interessate scendono in strada e reclamano, con le ronde e con le fiaccole, un minimo di decenza ed anche di lotta alla schiavitù ecco subito le anime belle gridare al fascismo ed al ritorno delle camicie brune.

Sta crescendo ogni giorno di più l'intolleranza, sta montando l'odio per lo straniero e nessuno fa nulla per spegnere queste pericolosissime braci.
Centinaia di persone come me, che hanno sempre litigato con tutti per difendere chi entra in questo Paese, che si sono battute come leoni contro l'intolleranza e la violenza xenofoba, sono stremate e ridotte, ormai, alla schizofrenia.

Io voglio spegnere quelle braci prima che si trasformino in un incendio di rancori e violenza, non voglio lasciare più il monopolio della legalità alla destra e quindi non capisco, perché dare il voto locale agli immigrati, dopo 5 anni di permanenza nel nostro Paese, quando in nessun grande Paese dell'Europa Occidentale questo avviene. So benissimo, come tutti gli italiani, che in Italia, ogni giorno, mille e più reati, anche odiosissimi, vengono compiuti da miei connazionali, nessuno crede veramente che la sicurezza venga messa a repentaglio solo dagli immigrati, non voglio e mi opporrò con tutte le mie forze al dagli allo straniero.

Ma voglio legalità, voglio la cultura della legalità in questo benedetto Paese, voglio che chi sbaglia paghi.
Claudio Poverini

5 commenti:

Anonimo ha detto...

che dire? c'ha preso in pieno.
motivo per cui alle prossime elezioni adnrò al mare.

Anonimo ha detto...

un invito alla riflessione: non si risolvono i problemi di integrazione col buonismo gratuito. Il mito del buon selvaggio non corrotto dalle brutture della società occidentale - globalizzata e capitalisti - non regge più (se mai ha retto).

valex887 ha detto...

Io condivido pienamente.. E penso che nn si possa in nessun modo parlare di razzismo.. E sono stufa di sentire in giro che si tratta solo di pregiudizi sugli immigrati.. Come si fa a parlare di pregiudizi dopo tutto quello che sta succedendo in questi giorni? Caso mai si può parlare di "post-giudizi" o di dati oggettivi.. Una ragazza uccisa per una spinta in metropolitana..un'altra vittima di uno stupro..quattro ragazzi vittime innocenti di un rom ubriaco.. E tutto nel giro di una settimana.. Dove sarebbero i pregiudizi?! E cosa più assurda è che proprio in questo periodo viene approvata una legge che da la cittadinanza agli immigrati dopo solo cinque anni di permanenza nel nostro paese.. Sono davvero senza parole.. E qui non si tratta di destra o sinistra, penso che la giustizia e la sicurezza siano qualche cosa sub partes.. un qualche cosa che viene prima di tutto.. Ma probabilmente nel nostro paese non è un pensiero poi così comune..

Anonimo ha detto...

1) Appena ammazzano qualcuno parte la caccia all'extracomunitario, po si scopre che i colpevoli sono autoctoni lombardi, veneti o liguri.
2) Spesso gli immigrati sono vittime e non colpevoli.
3) Dei crimini da povertà nessuno può esser detto colpevole. La prossima volta che sventate uno scippo riflettete sulla cena che aspetta voi e su quella che aspetta lo scippatore. Poi sventatelo lo stesso, chiaro, ma diamine, pensateci due volte prima di scrivere certe cose.

Infine, vorrei dire qualcosa a proposito della maleducazione che l'autore 49enne della lettera imputa agli extracomunitari. Hai mai provato a parlare ai ragazzini italiani che hanno ora tra i 12 e i 17 anni?

@ valex887 scusa che vuol dire "sub partes"? ahahahahah ohohohohoh eheheheheh mio dioooooo! sub partes!

Anonimo ha detto...

1) Appena ammazzano qualcuno parte la caccia all'extracomunitario, po si scopre che i colpevoli sono autoctoni lombardi, veneti o liguri.

Parte la caccia all'extracomunitario perche' in effetti la maggiorparte delle volte sono loro

2) Spesso gli immigrati sono vittime e non colpevoli.

Molte volte vittime dei loro connazionali clandestini.


3) Dei crimini da povertà nessuno può esser detto colpevole. La prossima volta che sventate uno scippo riflettete sulla cena che aspetta voi e su quella che aspetta lo scippatore. Poi sventatelo lo stesso, chiaro, ma diamine, pensateci due volte prima di scrivere certe cose.

Allora stasera vengo a rubare a casa tua e gia' che ci sono ti gonfio pure.

COJONE!